Medicina convenzionale
Pediatria
Medicina Omeopatica
Omotossicologia
Fiori di Bach
Ricerca Scientifica
Biotipologia
La floriterapia è orientata alla cura prevalentemente di aspetti psicologici ed emotivi e si fonda su alcuni principi della medicina omeopatica:
- la cura del malato, inteso come unità corpo- mente-anima, e non la semplice cura della malattia;
- l’uso di sostanze diluite che agiscono come catalizzatori energetici per il paziente;
- la guarigione ottenuta per similitudine tra rimedio e malattia.
Si utilizzano i poteri curativi delle piante, dei fiori e delle gemme e i rimedi sono suddivisi in 7 categorie sulla base delle varie proprietà curative:
- paura e panico
- scoraggiamento-disperazione
- solitudine
- disinteresse verso il presente
- ipersensibilità e influenzabilità
- eccessiva cura del benessere altrui
- insicurezza
I fiori possono essere somministrati separatamente o anche in combinazione, quando si vuole lavorare su più atteggiamenti mentali collegati.
Formazione ed esperienze personali
Personalmente uso i Fiori di Bach, nel mio sistema di cura, quando ritengo che l’energia vitale della persona possa essere bloccata da una convinzione “malsana”, che genera un atteggiamento mentale di sofferenza. In questi casi si viene a creare una situazione quasi archetipica. E’ possibile intuire che l’individuo, qualunque sia la sua età, non riesce ad attingere alle proprie risorse interiori perché dominato da una passione totalizzante, che ne assorbe tutte le energie. Può essere la Gelosia di un bambino, convinto che i genitori gli preferiscano il fratello appena nato, o la Rassegnazione di una giovane donna che crede di non avere la forza sufficiente per cambiare la propria vita. Prima che la malattia si organizzi strutturalmente anche nel corpo, scelgo di usare i Fiori per il loro elevato potenziale terapeutico e per la velocità di azione. Li associo al rimedio omeopatico che lavora sul nucleo psicologico corrispondente, in sinergia.
“Dietro ogni malattia ci sono le nostre paure, le nostre angosce, la nostra avidità, i nostri gusti e le nostre avversioni.”
Edward Bach